Da Il Messaggero Umbria
6 agosto 2022
“Mancano poche ore al ritorno più atteso, quello al Campo de li giochi quando al grido di “Cavalli agli stalli”, prenderà il via la sfida numero quarantasei del Palio dei Colombi. Dopo due anni di stop a causa della pandemia, nel 2020 era stato annullato a tre giorni dalla gara, nel 2021 si era disputata solo la disfida dei balestrieri, l’entusiasmo e l’agonismo fra le contrade sono a mille. Per giocarsi il tutto per tutto e conquistare l’ambito vessillo, le contrade hanno scelto i loro schieramenti. Per la contrada Vallis, ultima vincitrice del titolo nel 2019, correrà Tommaso Suadoni, unico fantino amerino di questa edizione, per il Colle Luca Paterni, per Posterola Ernesto Wilmi Santirosi, per Platea Alessandro Scoccione e per Crux Burgi, unica ad avere una propria scuderia, correrà Jacopo Rossi. In tanti si aspettavano, proprio per i rossoblù, il rientro in campo dell’amerino Filippo Quadraccia protagonista durante l’ultima edizione del Palio di uno sfortunato incidente con la lancia e il cavallo. “Purtroppo – spiega Stefano Quadraccia della scuderia rossoblù – Filippo nei mesi di aprile e maggio non ha potuto montare e per questo abbiamo deciso di tenerlo come riserva. Lavoreremo insieme però perché torni primo cavaliere, anche perché il progetto della scuderia è partito proprio con lui. Crediamo fermamente nell’idea di far crescere giovani amerini che corrano il Palio di Amelia per la contrada e l’intera città”. Fra le novità di quest’anno una variazione per i balestrieri , bersaglio più piccolo e punteggio più alto, portato ad una massimo di tre punti per ogni tornata come quello dei cavalieri (prima era a due), e una piccola sorpresa. Un murales realizzato da Roberto Tomassorri in collaborazione con i ragazzi dell’Artfall che svetta sul muro del campo di gara. “Un’augurio – spiegano dall’Ente – e un auspicio perché il grido “Cavalli agli stalli” (quello che rappresenta il murales, ndr) non debba più tacere”. Nell’attesa di varcare i cancelli del campo di gara, stasera è la volta della Historica Magna Processio. Alle 21, dalla penombra delle sartorie di contrada si riverseranno in strada cavalieri, dame, prelati che animeranno le vie della città per un vero e proprio tutto nel passato, datato 1346. “Nelle prime edizioni – ricordano i contradaioli più anziani – ci si arrabattava con i pochi mezzi disponibili. Il corteo era piccolissimo. Una dozzina di costumi in tutto, alcuni anche sbagliati”. Col tempo le cose sono cambiate. L’Ente Palio ha coinvolto alcuni studiosi e storici dell’arte per verificare che materiali e modelli avessero corrispondenza storica. Ogni contrada si è dotata di un proprio gruppo di ricerca per correggere eventuali errori su quanto già realizzato, o dare spunto per aggiungere un altro tassello al corteo che ogni anno si trasforma ed evolve. Fatte salve alcune eccezioni. Si vocifera infatti che ancora oggi a ben guardare, fra le fila dei figuranti si possano vedere alcuni costumi presi a Cinecittà dalla serie su Marco Polo di Giuliano Montaldo. Modelli realizzati così accuratamente da superare, anno dopo anno, la prova della storia. Per incentivare l’attività di ricerca, dal 2017 è stato istituito il premio miglior corteo che coniuga bellezza e storicità mentre dal 2018 il premio “La dama del 1346”. Un’iniziativa in memoria di Igea Frezza Federici, da sempre figura di supporto alle attività di ricerca delle contrade. Il concorso è coordinato e diretto direttamente dalla famiglia Federici.”
Francesca Tomassini